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Artista

Punto, linea e arcobaleno

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Opere

La sua ricerca artistica si snoda in 33 anni di lavoro

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Vita

Una storia di creatività in azione

Ricercatrice fuori dagli schemi, fuori dai circuiti abituali, ha esplorato per trentatré anni i punti d’incontro tra segno e suono, tra punto e linea, tra l’essenzialità del bianco e nero e la gioiosa vitalità del colore, tra Arte e  Vita.

Non è il prodotto finale, né il punto d’arrivo che conta, ma il  percorso

Così Betty Danon si racconta, in un testo da lei spesso usato per presentarsi nelle diverse iniziative.

Nasce a Istanbul, Turchia, tanti anni fa,
in una tiepida giornata di marzo,
sulle rive del Bosforo e sotto l’arcobaleno.

Approda a Milano nel ’56, e fra tante cose
fa design di gioielli, s’interessa di simbologia Junghiana.
Quest’ultima ispira i suoi primi lavori che risalgono al ’69.

Nel ’70 prima mostra personale.
Più tardi scopre l’importanza del “suono”,
come origine di tutte le cose.

Lavora parecchi anni sul suono e segno
usando spesso il rigo musicale
come supporto per le sue opere.

Partecipa a varie mostre personali
in Italia e all’estero e a molte mostre collettive internazionali.

Tra queste prende parte a due mostre speciali della Biennale di Venezia (78-80).

Un bel giorno scopre il “Paese dell’Arcobaleno”, simbolo poetico del “luogo altro”,
 pretesto per varcare la soglia del magico e dell’assurdo – 
insieme alla gioia di “giocare” con gli altri.

Riceve arcobaleni da tutte le parti del mondo.

Così la ricercatrice Olimpia Di Domenico presenta Betty Danon in un lungo articolo…

L’attività artistica più nota di Betty Danon (Istanbul, 1927 – Milano, 2002) si inserisce all’interno di un decennio per lei particolarmente fervido, dal 1969 al 1979. Nata a Istanbul, si trasferisce a Milano alla metà degli anni Cinquanta dove inizierà a esprimere la sua creatività, dedicandosi inizialmente alla produzione di ceramica galvanizzata, abiti e bigiotteria di lusso; dal 1964 invece si cimenterà nella creazione di gioielli e nell’elaborazione di diversi modelli. Il passo successivo che le permetterà di avvicinarsi all’arte avviene nel 1967 quando, fortemente interessata alla psicologia analitica di Carl Gustav Jung, inizia un percorso di analisi junghiana, a cui accompagna la lettura del testo L’uomo e i suoi simboli, opera ultima dello psicanalista svizzero pubblicata poco dopo la sua morte nel 1964.24 Il percorso di analisi dura due anni, fino al 1969, e costituisce per lei il modo che le permetterà di esprimere il suo mondo interiore mediante l’uso di simboli e di richiami alla psicanalisi e alla dimensione onirica.

I primi esiti artistici si avranno proprio nel 1969, mediante la realizzazione di collage aventi per soggetto il cerchio e il quadrato – elementi che trovano un’ampia trattazione in Jung, quali simboli della contrapposizione tra l’inconscio, la psiche (cerchio) e la materia terrestre, la realtà (quadrato) – a tal riguardo afferma Danon: «sono in cerca di un mandala, ma ne risulta una serie di collage colorati, di multipli eclissi, di pianeti orbitanti attorno a dei simboli dello yin & yang». Queste prime opere – ottenute mediante ritagli di carta colorata (verde, gialla, nera, bianca, blu, rossa, viola) giustapposti in modo da formare alcune le figure del cerchio e del quadrato, altre dello yin-yang – dai titoli Dimensione cerchio, Dimensione quadrato e Yin-Yang, saranno esposte l’anno successivo in due mostre a Milano, alla Fondazione Europa e alla Biblioteca Comunale di Palazzo Sormani. Negli anni successivi l’artista continua a lavorare in questa direzione, trasformando in pittura i collage precedenti, nella serie Pitture atonali (1972), e partecipando a numerose esposizioni, tra cui si segnala la personale alla Galleria Pilota di Milano nel 1973. È in questo momento che la stagione artistica di Betty Danon passa a una fase successiva…

Continua a leggere la biografia artistica pubblicata su Senza Cornice in “Prospettive sulla mail art in Italia: Betty Danon e l’opera Io & gli Altri (1979)” pp.83-93

Opera

Titolo:
Yin Yang
Anno:
1969
Tecnica:
Collage
Autrice:
Betty Danon
Foto:
Nome fotografo - Galleria Tiziana Di Caro - 2016